Page 63 - Shakespeare - Vol. 4
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La vostra irritazione? Per che cosa? Non fate torto
al vostro principe, che amate.
PRIMO SIGNORE
Non fate torto a voi stesso, nobile Elicano;
ma se il principe è vivo, fatecelo salutare
e diteci quale terra è allietata dal suo respiro.
Se è ancora in questo mondo, noi lo scoveremo;
se riposa in una tomba, noi la troveremo;
e la cosa si risolva: se vive, ci governi;
se è morto, ci sia dato modo di lamentarlo al funerale
e ci si lasci alle nostre libere elezioni.
SECONDO SIGNORE
Poiché, a nostro giudizio, la sua morte
è la cosa più probabile, e sappiamo che questo regno
non ha capo − è come un bell’edificio rimasto senza tetto
e destinato alla rovina −, alla vostra nobile persona,
che meglio di tutti sa governare e regnare,
noi ci sottomettiamo come al nostro sovrano.
TUTTI
A lungo viva il nobile Elicano!
ELICANO
Seguite piuttosto una più onorevole causa; ritirate
i vostri suffragi. Ritirateli, se amate il principe Pericle.
Se accogliessi il vostro desiderio, farei un salto dentro al mare,
dove ci sono ore d’affanni per un minuto di quiete.
Per altri dodici mesi lasciate che vi chieda
di sopportare ancora l’assenza del vostro re;
se per tale scadenza egli non tornasse,
io accetterò il vostro giogo con la pazienza della mia età.
Ma se non posso conquistarvi a quest’atto d’amore,
andate alla sua ricerca, come nobili sudditi,
e nella vostra ricerca impiegherete il vostro avventuroso valore.
Se lo troverete e lo convincerete a ritornare,
come diamanti siederete intorno alla sua corona. 159