Page 67 - Shakespeare - Vol. 4
P. 67
Per gli dèi, non l’ho fatto.
Mai alcun mio pensiero le ha mosso offesa,
né mai alcun mio atto ha cercato
di guadagnare il suo amore, o il vostro dispiacere.
SIMONIDE
Traditore, tu menti.
PERICLE
Traditore!
SIMONIDE
Sì, traditore.
PERICLE
Se non fosse il re a chiamarmi traditore,
gli ricaccerei in gola la menzogna.
SIMONIDE
(a parte)
Per gli dèi, applaudo il suo coraggio.
PERICLE
I miei atti sono nobili come i miei pensieri,
che mai ebbero il sapore di una bassa discendenza.
Son venuto alla vostra corte per cercarvi onore
e non per ribellarmi al suo potere,
e chi altrimenti di me dice
questa spada proverà che è nemico dell’onore.
SIMONIDE
No?
Arriva mia figlia. Lei può testimoniarlo.
Entra Taisa.
PERICLE