Page 65 - Shakespeare - Vol. 4
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Escono i cavalieri.



              SIMONIDE
               Eccoli tutti liquidati!
               E ora la lettera di mia figlia.
               Mi dice qui che vuol sposare il cavaliere straniero
               o non vorrà più vedere né giorno né luce.

               Va molto bene, signora, la tua scelta s’incontra con la mia.
               Mi piace molto. Però, come è decisa,
               e non si cura se a me piaccia o meno.

               Be’, io approvo la sua scelta
               e non voglio che venga ritardata.
               Stiamo zitti, arriva lui. Farò finta di nulla.


                                                       Entra Pericle.



              PERICLE
               Ogni fortuna al buon Simonide!



              SIMONIDE
               Altrettanta a voi, signore. Vi sono riconoscente

               per la dolce musica che avete suonato questa notte.
               Vi assicuro che mai le mie orecchie furono nutrite
               di una così deliziosa, piacevole armonia.



              PERICLE
               È da lodare il compiacimento di Vostra Grazia,
               non il mio merito.




              SIMONIDE
                               Signore, voi siete il maestro della musica.



              PERICLE
               Il peggiore dei suoi alunni, mio buon signore.               165



              SIMONIDE
               Lasciatemi chiedere una cosa. Che ne pensate
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