Page 59 - Shakespeare - Vol. 4
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SIMONIDE

               Stammi a sentire, figlia:
               i principi in questo mondo dovrebbero vivere come gli dèi lassù,
               che liberamente danno a chiunque venga ad onorarli.

               E i principi che non lo fanno sono come zanzare,
               che ronzano forte, ma se le uccidi te ne meravigli.                 150
               Perciò, per rendere più dolce la sua venuta qui,
               digli che beviamo questa coppa             151  di vino in suo onore.



              TAISA
               Ahimè, padre, non si addice a me

               esser così ardita con un cavaliere straniero.
               Potrebbe prendere come offesa la mia offerta,
               perché gli uomini prendono i doni delle donne come un’impudenza.



              SIMONIDE
               Cosa?

               Fa’ come ti dico o mi farai adirare.


              TAISA

          (a parte)
               Per gli dèi, non poteva farmi miglior piacere,



              SIMONIDE
               E digli inoltre che desideriamo sapere da lui
               donde viene, il suo nome e il suo casato.



              TAISA
               Il re mio padre, signore, ha bevuto alla vostra salute.



              PERICLE
               Lo ringrazio.



              TAISA

               Augurando altrettanto buon sangue alla vostra vita.


              PERICLE
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