Page 57 - Shakespeare - Vol. 4
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l’onore noi amiamo, e chi l’odia odia gli dèi lassù.
MAESTRO
Signore, quello è il vostro posto.
PERICLE
Qualcun altro ne è più degno.
PRIMO CAVALIERE
Non discutete, signore, siamo gentiluomini
che né nei nostri cuori né con lo sguardo abbiamo mai
invidiato i grandi né disprezzeremo gli umili.
PERICLE
Siete cavalieri davvero cortesi.
SIMONIDE
Sedete, signore, sedete.
(A parte) Per Giove, che è il re di tutti i pensieri,
perché mai queste squisitezze non mi tentano,
se mi distraggo da lui? 144
TAISA
(a parte)
Per Giunone, che è la regina dei matrimoni,
tutte le vivande che mangio non hanno per me sapore,
desiderando lui come mio cibo. Certo, è un valente gentiluomo. 145
SIMONIDE
È solo un gentiluomo di campagna.
Non ha fatto più di quanto abbian fatto altri cavalieri.
Ha spezzato una lancia o due. Lasciamo andare. 146
TAISA
(a parte)
A me sembra come un diamante rispetto al vetro.