Page 623 - Shakespeare - Vol. 4
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LEONTE

                               Tu mi consigli
               ciò che avevo già deciso di fare:
               non getterò macchia sul suo onore, nessuna.



              CAMILLO
               Mio signore,

               andate dunque; e col viso che l’amico
               porta alle feste, intrattenete Boemia
               e la vostra regina. Sono il coppiere del re:
               se da me avrà una bevanda salutare,

               non consideratemi vostro servo.


              LEONTE

                               Molto bene:
               fallo, e avrai la metà del mio cuore;
               non farlo, e spezzerai il tuo.



              CAMILLO
                               Lo farò, mio signore.



              LEONTE

               Mi mostrerò cordiale, come mi hai consigliato.
                                                                                                           Esce.



              CAMILLO
               O sfortunata signora! Ma io
               in che situazione mi trovo? Debbo avvelenare
               il buon Polissene, e la mia ragione per farlo

               è l’obbedienza al mio padrone; uno
               che, turbato dentro sé, vuole
               turbare tutti intorno a lui.       14  Fare quest’atto
               vuol dire avanzamento. Se anche potessi trovare

               esempi a migliaia di regicidi
               che hanno prosperato, non lo farei: ma poiché
               né bronzo, né pietra, né pergamena ne ricorda alcuno,
               rinunci la scelleraggine stessa. Devo

               lasciare la corte: farlo, o no, è per me
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