Page 624 - Shakespeare - Vol. 4
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rovina sicura. Una buona stella s’affacci!
Ecco Boemia.
Entra Polissene.
POLISSENE
Che strano: mi sembra
che il mio favore qui cominci a calare. Perché non parla?
Buon giorno, Camillo.
CAMILLO
Salute a voi, molto regale signore!
POLISSENE
Che c’è di nuovo a corte?
CAMILLO
Niente di speciale, mio signore.
POLISSENE
Il re ha una faccia
come se avesse perso una provincia, una regione
che amasse come se stesso: proprio ora l’ho salutato
con la normale cortesia, ma lui,
volgendo gli occhi dall’altra parte, e facendo
una smorfia di disgusto, se ne scappa,
lasciandomi a far congetture su cosa può essere successo
che cambia così le sue maniere.
CAMILLO
Non oso saperlo, mio signore.
POLISSENE
Non osate? Come...? Voi sapete, e non osate?
Fatemi capire: si tratta di qualcosa di simile.
Perché, quello che voi stesso sapete, dovete saperlo,
e non potete dire che non osate. Buon Camillo,