Page 425 - Shakespeare - Vol. 4
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[inginocchiandosi]
                               La vostra benedizione, sire.



              BELARIO
          [a Guiderio e Arvirago]
               Se avete amato questo giovane,
               non vi biasimo: ne avevate motivo.




              CIMBELINO
                               Su di te
               siano queste mie lacrime acqua benedetta:
               Imogene, tua madre è morta.



              IMOGENE
                               Me ne duole, mio sire.



              CIMBELINO
               Oh, era malvagia: ed è per causa sua se adesso

               ci ritroviamo in così strane circostanze.
               E suo figlio è sparito, non si sa dove, né come.



              PISANIO
                               Mio signore,
               ora che la paura mi ha abbandonato,
               dirò la verità. Scomparsa la mia padrona,

               il principe Cloten venne da me, la spada in mano
               e la schiuma alla bocca, giurandomi morte istantanea
               se non gli avessi detto dov’era andata. Avevo per caso

               una falsa lettera del mio padrone, che lo spinse
               a cercarla sulle montagne nei pressi di Milford.
               Colà si volse in preda alla furia, con addosso le vesti
               del mio padrone (a me estorte) e l’impuro disegno
               di violare l’onore della mia signora. Cosa ne sia poi stato

               di lui, lo ignoro.



              GUIDERIO
                               Lasciatemi dunque finire la storia:
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