Page 419 - Shakespeare - Vol. 4
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Mi tortureresti perché io non dica
ciò che, una volta detto, torturerà te.
CIMBELINO
Come? Me?
IACHIMO
Sono lieto di essere costretto a rivelare
ciò che in segreto mi tormenta. Con mezzi
scellerati ho avuto quest’anello. Era il gioiello
di quel Leonato che tu esiliasti: l’uomo più nobile
− e questo sarà per te un rimorso grande quanto
il mio − che mai abbia vissuto tra cielo e terra.
Vuoi sentire altro, mio signore?
CIMBELINO
Tutto ciò che riguarda questa storia.
IACHIMO
Quel modello di virtù, tua figlia,
per cui il mio cuore stilla sangue
e che il mio animo infido ha paura
di ricordare… Con licenza, mi sento mancare.
CIMBELINO
Mia figlia? Cos’hai da dire sul suo
conto? Ritrova le energie: preferisco
tu viva finché vorrà la Natura, piuttosto
che vederti morto prima di poter sentire
il resto. Coraggio, sforzati: parla.
IACHIMO
Una volta… infelice l’orologio che batteva
l’ora. Sia maledetta la dimora in cui…
C’era un banchetto. Oh, fossero state avvelenate
le vivande (almeno quelle che portai alla bocca)!
Il buon Postumo − che dire? Era troppo onesto