Page 417 - Shakespeare - Vol. 4
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un po’ più vicino.



              CIMBELINO
                               Perché dunque lo guardi così?



              IMOGENE
               Ve lo dirò in privato, sire, se avrete piacere
               di darmi udienza.



              CIMBELINO
                               Sì, con tutto il cuore. E avrai la mia
               più completa attenzione. Come ti chiami?




              IMOGENE
               Fedele, sire.



              CIMBELINO
               Sei il mio caro ragazzo, il mio paggio.
               Sarò il tuo padrone: vieni con me, parla apertamente.
                                                    [Cimbelino e Imogene si appartano a parlare.]



              BELARIO
               Quello non è il nostro ragazzo, resuscitato dalla morte?



              ARVIRAGO

               Un granello di sabbia non somiglia all’altro
               più di quanto costui a quel dolce ragazzo roseo,
               ormai morto: e si chiamava anch’egli Fedele!
               Che ne pensate?



              GUIDERIO
               Lo stesso morto, ora tornato in vita.



              BELARIO
               Calma, calma, vediamo meglio.

               Non ci ha ancora guardati, pazientiamo.
               Certuni si assomigliano. Fosse stato lui,
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