Page 412 - Shakespeare - Vol. 4
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BELARIO
Mai vista sì nobile furia
in un essere tanto misero,
sì valorose imprese in chi non prometteva
nulla con quel suo aspetto da povero pezzente.
CIMBELINO
Buone nuove sul suo conto?
PISANIO
Ancora nessuna traccia,
benché lo abbiano cercato tra i vivi e tra i morti.
CIMBELINO
Con mio rammarico,
eredito dunque il suo premio:
[a Belario, Guiderio e Arvirago]
lo sommerò al vostro, voi che della Britannia
siete fegato, cuore e cervello. Se essa vive ancora,
lo dichiaro, vostro soltanto è il merito. È tempo
di chiedervi da dove venite. Ditelo.
BELARIO
Sire,
in Cambria siamo nati, e gentiluomini.
Vantarci d’altro non sarebbe modesto né corretto,
se non per aggiungere che siamo onesti.
CIMBELINO
In ginocchio.
E adesso su, rialzatevi: cavalieri sul campo,
vi nomino compagni della nostra persona,
rivestiti di tutti gli onori che si confanno al vostro rango.
Entrano Cornelio e alcune Dame.
Gravi questioni sui vostri volti.
Perché salutate con tanta mestizia
la nostra vittoria? Sembrate romani,
non della corte di Britannia.