Page 415 - Shakespeare - Vol. 4
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quale follia albergava in me, tu che l’hai provata
               sul tuo stesso sentire. Che il cielo risani ogni cosa!
                Entrano Lucio, Iachimo, l’Indovino e altri Prigionieri romani sotto scorta;
                                          seguono Postumo e Imogene.

               Ora, Caio, non è per il tributo che sei qui,
               giacché i britanni lo hanno abolito,
               pur rimettendoci tanti prodi: i loro
               congiunti hanno fatto richiesta di placarne

               gli spiriti buoni con il sacrificio di voi prigionieri,
               e noi l’abbiamo accolta: meditate dunque sulla
               vostra condizione.



              LUCIO
               Considerate, sire, le sorti della guerra:
               la giornata fu vostra per caso. Avesse arriso

               a noi, non avremmo minacciato a sangue freddo
               i prigionieri con la spada. Ma se piace agli dèi
               che null’altro riscatto potrà bastare se non

               le nostre vite, e sia. L’importante è che un romano
               sappia patire con romano cuore.
               Augusto è vivo e provvederà: e questo è tutto,
               per ciò che mi concerne. Solo una grazia
               imploro: che il mio ragazzo, britanno di

               natali, sia riscattato. Mai padrone ebbe
               un paggio così gentile, devoto, diligente,
               incline ai propri bisogni, e così fedele, pronto

               e premuroso. Le sue virtù sostengano
               la mia preghiera, che spero Vostra Altezza
               non respingerà. Benché servisse un romano,
               a nessun britanno ha nuociuto. Salvate lui,
               sire, e altro sangue non risparmiate.




              CIMBELINO
                               Per certo l’ho già visto, perché
               il suo volto mi è familiare. Ragazzo,
               ti sei rispecchiato nella mia grazia e adesso
               sei mio. Non so cosa mi spinga a dirti,

               dunque, florido giovane: non ringraziare
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