Page 416 - Shakespeare - Vol. 4
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il tuo padrone, vivi. E chiedi a Cimbelino
il dono che vorrai, purché si confaccia
alla mia magnificenza e alla tua condizione.
Te lo concederò: dovessi anche chiedermi
un prigioniero, il più nobile tra costoro.
IMOGENE
Ringrazio umilmente Vostra Altezza.
LUCIO
Non ti chiedo di riscattare la mia vita,
ragazzo. E tuttavia so che lo farai.
IMOGENE
No, ahimè, no!
C’è altro da fare. Vedo una cosa
per me più amara della morte. 20
La vostra vita, mio buon padrone,
dovrà smazzare da sé le sue carte.
LUCIO
Il ragazzo mi disdegna,
mi abbandona, mi schernisce.
Breve vita hanno le gioie riposte
nella lealtà di giovani e fanciulle.
Perché è così confuso?
CIMBELINO
Cosa desideri, ragazzo? Mi piaci sempre più.
Pondera bene ciò che è meglio chiedermi.
Conosci colui che stai scrutando? Parla: vuoi che viva?
È tuo parente? Tuo amico?
IMOGENE
È un romano, non più imparentato con me
di quanto non lo sia io con Vostra Altezza.
Essendo nato vostro suddito, anzi, vi sono