Page 41 - Shakespeare - Vol. 4
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a mangiarsi quei piccoli cari che amavano. 73
Così affilati sono i denti della fame che marito e moglie
tirano a sorte su chi debba morire per prolungare
la vita dell’altro. Qui se ne sta un gentiluomo,
e lì una dama, in pianto. Qui molti periscono, 74
ma quelli che li vedono cadere non hanno forza
per dar loro sepoltura. Non è così?
DIONISA
Le nostre guance e gli occhi infossati
ne sono testimonianza.
CLEONE
Oh, quelle città che la coppa dell’abbondanza
e le sue prosperità così lautamente assaporano
in superflue gozzoviglie ascoltino questo lamento!
La miseria di Tarso potrebbe essere la loro.
Entra un signore.
SIGNORE
Dov’è il signor governatore?
CLEONE
Qui.
Manifesta le tue pene che porti qui con tanta fretta,
ché il conforto è troppo lontano perché possiamo aspettarcelo.
SIGNORE
Abbiamo avvistato presso la nostra costa
una maestosa flotta che qui si dirige.
CLEONE
Me l’attendevo.
Una disgrazia se ne porta sempre dietro un’altra
che possa succederle come erede. 75
E così è per la nostra. Qualche nazione vicina,