Page 385 - Shakespeare - Vol. 4
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Il corpo di Tersite vale quello di Aiace,
una volta entrambi senza vita.
ARVIRAGO
Mentre andate a prenderlo, reciteremo
il nostro canto. Attacca, fratello.
[Esce Belario.]
GUIDERIO
No, Cadwal: la sua testa va posta
a oriente. 15 Mio padre lo ha chiesto
a ragione.
ARVIRAGO
È vero.
GUIDERIO
Coraggio, allora: spostiamolo.
ARVIRAGO
Fatto. Comincia.
CANTO
GUIDERIO
Più non temere il calore del sole,
né del collerico inverno il furore.
Assolto hai ormai ogni terrena missione,
sia il tuo compenso la nuova magione.
Spazzacamini, ragazzi d’oro e fanciulle rare
dovranno infine polvere ritornare
ARVIRAGO
Più non temere dei grandi il rancore,
ché ormai sei al sicuro dall’oppressore.
Niente più cibo né vesti ai tuoi fianchi
per te sian le querce come giunchi.