Page 384 - Shakespeare - Vol. 4
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Dove lo seppelliremo?



              GUIDERIO
                               Accanto a nostra madre, la buona Eurifile.



              ARVIRAGO
                               Così sia.
               E benché ormai, Polidoro, le nostre voci
               abbiano un timbro virile, accompagniamo

               cantando il suo viaggio alla terra, come
               facemmo un tempo per nostra madre.
               La stessa melodia, uguali le parole,
               eccetto Fedele al posto di Eurifile.



              GUIDERIO

               Non so cantare, Cadwal:
               piangerò e riecheggerò le tue parole.
               Un canto funebre è peggio di preti e rituali
               mendaci, se poco intonato.



              ARVIRAGO
                               Invece di cantare, allora,

               reciteremo.



              BELARIO
               I grandi dolori, vedo, sanano i piccoli.
               Cloten è ormai ignorato. Era il figlio
               della regina, e ha pagato caro l’esser qui giunto

               da nemico, ricordatelo. Anche se umili e potenti
               marciscono insieme, mischiandosi nella stessa polvere,
               il rispetto, angelo del mondo, crea distinzioni
               tra grandi e piccoli. Il nostro nemico era un principe:
               se anche lo avete ucciso da nemico,

               come principe lo seppellirete.



              GUIDERIO
                               Portatelo qui, vi prego.
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