Page 383 - Shakespeare - Vol. 4
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GUIDERIO

                               Dove?



              ARVIRAGO
                               Per terra,
               le braccia incrociate, così: pensando dormisse,
               via dai piedi ho tirato le scarpe chiodate, il cui

               frastuono rispondeva rude ai miei passi.



              GUIDERIO
                               Pare che dorma, infatti.
               Se invece è morto, farà della sua tomba
               un letto visitato dalle fate.
               I vermi non ti sfioreranno.



              ARVIRAGO

                               Con i fiori più belli, Fedele,
               finché dura l’estate addolcirò
               la tua triste tomba. Finché vivrò qui
               non mancherà il fiore che più somiglia

               al tuo volto, la pallida primula, né la campanula
               d’azzurro tinta come le tue vene; e neanche
               i petali della rosa canina che, senza calunnia,
               non sono più dolci del tuo respiro. Il pettirosso

               dal becco pietoso (vergogna di tutti i ricchi
               ereditieri che lasciano i padri senza tomba)
               ti porterà tutto questo, sì, e una pelliccia
               di muschio per coprirti quando d’inverno

               i fiori più non saranno…



              GUIDERIO
                               Basta, ti prego,
               su cose tanto gravi con parole
               da servetta non celiare. Diamogli sepoltura:
               il nostro sgomento non ritardi

               ciò che gli dobbiamo. Alla fossa!



              ARVIRAGO
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