Page 381 - Shakespeare - Vol. 4
P. 381

sotto la violetta senza agitarne l’odoroso
               capo, e pure turbolenti (se solo s’infiamma
               il loro sangue regale) come i venti impetuosi
               che per la cima afferrano i pini montani

               e li chinano a valle. Lascia stupiti che un istinto
               invisibile li informi di una regalità mai appresa,
               di un senso dell’onore mai inculcato loro,
               di quella cortesia mai vista in altri, di un coraggio

               che cresce in loro selvatico ma rende il frutto
               di una semina. Strana, però, la presenza
               di Cloten in questi luoghi. Mi chiedo cos’annunci,
               e cosa ci porterà la sua morte.



                                                     Rientra Guiderio.


              GUIDERIO

                               Dov’è mio fratello?
               Ho spedito la zucca di Cloten nel ruscello,
               in ambasciata a sua madre; il corpo rimarrà
               qui, ostaggio fino al suo ritorno.

                                                                                           [Musica solenne.]



              BELARIO
                               Ascolta, Polidoro:
               il mio ingegnoso strumento suona!
               Ma che motivo ha ora Cadwal di ricorrervi? Ascolta!



              GUIDERIO
               È a casa?



              BELARIO

                               È andato via un momento fa.


              GUIDERIO

               Che intende dire? Non ha più suonato
               dalla morte della mia cara madre. I toni
               solenni vanno lasciati a solenni accadimenti.
               Quale sarà il motivo? Giubilare per nulla è allegria
   376   377   378   379   380   381   382   383   384   385   386