Page 377 - Shakespeare - Vol. 4
P. 377

sapere che sono il figlio della regina.



              GUIDERIO
                               Questo mi duole, giacché non hai
               un aspetto degno dei tuoi natali.



              CLOTEN
                               Non hai paura?



              GUIDERIO
               Temo solo quelli che rispetto: i saggi.
               Gli stupidi suscitano il mio riso, non il mio timore.




              CLOTEN
                               E allora muori!
               Quando ti avrò ammazzato con queste mani,
               inseguirò quelli che sono fuggiti. E sulle porte
               della città di Lud esporrò le vostre teste.

               Arrenditi, rozzo montanaro.
                                                                                        [Escono duellando.]


                                             Rientrano Belario e Arvirago.



              BELARIO
          Non c’è nessuno nei paraggi?



              ARVIRAGO
               Non un’anima. Lo avrete preso

               per qualcun altro.


              BELARIO

               Non saprei: non lo vedevo da tanto,
               ma il tempo non ha offuscato i lineamenti
               di allora. Sua quella voce rotta,
               suo quel parlare a scoppi.

               Ne sono certo, era Cloten.
   372   373   374   375   376   377   378   379   380   381   382