Page 357 - Shakespeare - Vol. 4
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CIMBELINO
Avendo previsto l’esito della trattativa, siamo
già pronti. Ma, mia gentile regina, dov’è nostra
figlia? Non è comparsa davanti al romano, né
ci ha rivolto il quotidiano saluto. Sembra più
mossa dall’astio che dal rispetto: non ci è sfuggito.
Chiamatela al cospetto nostro. Siamo stati fin troppo
tolleranti.
[Esce un Gentiluomo del seguito.]
REGINA
Mio regale signore,
fin dall’esilio di Postumo ha condotto
una vita molto ritirata: e la cura spetta
al tempo. Vi supplico, Maestà, non rivolgetele
discorsi taglienti. È così sensibile ai richiami,
che ogni parola è per lei un colpo mortale.
Rientra il Gentiluomo del seguito.
CIMBELINO
Dov’è, signore?
Come giustifica il suo oltraggio?
GENTILUOMO
Scusate, sire,
le sue stanze sono chiuse
e nessuno risponde ai nostri sonori richiami.
REGINA
L’ultima volta che le ho fatto visita, mio sire,
mi pregò di scusarla se rimaneva chiusa
nelle sue stanze. Costretta dal suo malessere,
doveva tralasciare l’omaggio che era
tenuta a porgervi ogni giorno: questo
desiderava che io vi riferissi, ma le questioni
della nostra grande corte me ne hanno resa
colpevolmente dimentica.