Page 343 - Shakespeare - Vol. 4
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nelle clessidre. Ma queste sono sciocchezze.
Va’, ordina alla mia ancella di fingersi malata
e di dire che andrà a casa di suo padre.
E procurami una tenuta da cavallo,
non più costosa di quella che indosserebbe
la moglie di un fittavolo.
PISANIO
Fareste meglio a ripensarci, signora.
IMOGENE
Vedo solo ciò che ho davanti, amico mio.
Intorno a me, e dietro, c’è una nebbia
impenetrabile. Via, ti prego, fa’ come
ti ho comandato. Non c’è nulla da aggiungere.
Non rimane altra strada se non quella
per Milford.
[Escono.]
Scena III EN
Entrano Belario, Guiderio e Arvirago.
BELARIO
Una bella giornata, da non trascorrere a casa,
specie sotto un tetto basso come il nostro!
Chinatevi, ragazzi: questa porta vi insegna
a venerare il cielo e a piegare il capo per le
sacre funzioni mattutine. I cancelli dei monarchi
hanno archi così alti da far sì che impettiti giganti
ci passino sotto con in testa empi turbanti
e senza nemmeno salutare il sole.
Salve a te, limpido cielo! Viviamo nella pietra,
ma ti portiamo più rispetto di chi vive
secondo orgoglio.
GUIDERIO