Page 309 - Shakespeare - Vol. 4
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La vostra causa mi strazia il cuore
di una pietà che non sostengo. Una così amabile creatura che,
legata a un impero, raddoppierebbe il fasto del più grande
tra i re, condivisa con sgualdrine ripagate con i denari
prelevati dalle sue casse! Con ammorbate avventuriere
che per l’oro rischiano ogni infermità che la corruzione
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può cedere alla natura! Roba bollita, capace
di intossicare anche il veleno! Vendicatevi,
o chi vi ha generata non era una regina
e voi fuorviate il vostro nobile lignaggio.
IMOGENE
Vendicarmi? E come mai potrei? Se questo è vero
(ma il mio cuore non deve farsi ingannare
così rapidamente dalle orecchie)
in che modo potrei vendicarmi?
IACHIMO
Se lui facesse vivere me tra fredde coltri,
come una sacerdotessa di Diana, mentre intanto
cavalca bagasce a tutto spiano, in mio dileggio
e con i miei soldi… Vendicatevi.
Io mi dedicherò al vostro dolce piacere
più degnamente di quel disertore del talamo vostro,
e rimarrò fedele al vostro amore
in segreta vicinanza.
IMOGENE
Presto, Pisanio!
IACHIMO
Lasciate che deponga i miei servigi
sulle vostre labbra.
IMOGENE
Via di qui! Biasimo le mie orecchie
per averti ascoltato così a lungo. 3