Page 304 - Shakespeare - Vol. 4
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IACHIMO

          [a parte]
               Magnifico è tutto ciò che di lei traspare all’esterno.
               Se possiede uno spirito altrettanto eccezionale,

               è unica come l’araba fenice, e ho già perso
               la scommessa. Prestami soccorso, insolenza!
               Armami dalla testa ai piedi, audacia, o come i Parti
               mi batterò arretrando. O meglio: arretrerò e basta.



              IMOGENE
          [Legge]

               «È gentiluomo tra i più nobili, e alla sua cortesia sono
               infinitamente debitore. Trattatelo di conseguenza,
               in accordo alla fiducia che riponete in voi stessa
                                                                                                      LEONATO.»

               Fin qui leggo ad alta voce.
               Il resto mi scalda nel profondo del cuore,
               che l’accoglie grato. Siete benvenuto,
               degno signore, più di quanto non sappiano

               dirvi le mie parole, e ne avrete la prova
               in tutto ciò che potrò fare per voi.



              IACHIMO
                               Grazie, bellissima signora. Ma come?
               Son forse tutti dissennati gli uomini?

               La natura ha dato loro occhi per ammirare
               la volta del cielo e la ricca messe di terra e mare,
               per distinguere le ardenti sfere di lassù
               e le pietre tutte uguali di infinite spiagge,
               e non riescono, con lenti sì preziose,

               a separare il bello dal brutto?



              IMOGENE
                               Cos’è che vi suscita tanta ammirazione?



              IACHIMO
               Non gli occhi, giacché perfino una scimmia,
               tra una donna bella e una brutta, indicherebbe
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