Page 300 - Shakespeare - Vol. 4
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CORNELIO
Sì, piacendo a Vostra Altezza: eccole.
[Le porge una scatoletta.]
Ma vi supplico, Vostra Grazia, senza offesa:
la coscienza m’impone di chiedervi a che scopo
mi avete ordinato questi velenosissimi composti
in grado di portare a morte lenta quanto certa.
REGINA
La tua domanda, dottore,
mi stupisce: non è da molti anni che sono
tua allieva? Non mi hai insegnato tu a confezionare
profumi, distillare essenze e allestire conserve?
Tanto che persino il nostro grande re in persona
richiede spesso i miei preparati? Essendo già
così addentro nella pratica, non è ormai tempo
− a meno che tu non mi ritenga diabolica − che io accresca
le mie conoscenze con nuove pratiche? Testerò il potere
di questi tuoi intrugli su creature che non vale nemmeno
darsi pena di impiccare (non esseri umani),
per scoprirne la forza e cercare rimedi che la leniscano,
classificandone così virtù ed effetti.
CORNELIO
Tali pratiche, Vostra Altezza,
non faranno che indurirvi il cuore;
per di più, la vista dei loro effetti
risulterà sgradevole e perniciosa.
REGINA
Oh, sta’ tranquillo.
Entra Pisanio.
[A parte]
Ecco quella canaglia di un ruffiano.
La mia prima cavia sarà lui, che è tutto
del suo padrone e nemico di mio figlio. − Allora, Pisanio?
Dottore, il vostro compito per ora è terminato.
Potete andare.