Page 295 - Shakespeare - Vol. 4
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iersera, quando ciascuno di noi vantava le donne del proprio paese. Quel
gentiluomo sosteneva allora (ed era pronto ad attestarlo col sangue) che la
sua dama fosse più bella, più virtuosa, saggia, casta, pregiata e fedele di una
qualsiasi tra le donne più rare dell’intera Francia.
IACHIMO
O quella donna non è più in vita, o l’opinione del suddetto gentiluomo si è
infiacchita.
POSTUMO
Lei conserva la sua virtù come io la mia opinione.
IACHIMO
Non dovreste anteporla così alle nostre donne italiane.
POSTUMO
Fossi ancora provocato come in Francia, non la sminuirei in nulla, benché io
mi professi suo adoratore, non suo amante.
IACHIMO
Tanto bella quanto buona − una specie di confronto fra termini uguali! −
sarebbe in qualche modo troppo bello e troppo buono per una qualsiasi
donna britanna. Se anche superasse tutte quelle che ho conosciuto, come il
diamante che indossate supera in splendore molti di quelli che ho avuto
modo di vedere, non sarei comunque convinto del suo primato. Ma non ho
ancora visto il più prezioso dei diamanti, né voi la più rara delle donne.
POSTUMO
L’ho elogiata per la stima che ne ho; come, del resto, il mio gioiello.
IACHIMO
E che stima ne fate?
POSTUMO
Più di ogni altro tesoro al mondo.
IACHIMO