Page 298 - Shakespeare - Vol. 4
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POSTUMO

          Posso contrapporre il mio oro al vostro, ma questo anello mi è caro quanto il
          dito, è parte di me.



              IACHIMO
          Siete suo intimo, e perciò più accorto. Se anche compraste carne di donna un
          milione al grammo, non potreste evitare che si corrompa. Ma scorgo in voi

          quel tanto di comprendonio che vi induce a tentennare.



              POSTUMO
          Siete abituato a usare la lingua. Mi auguro che abbiate un animo più serio,
          però.



              IACHIMO
          Sono padrone di ciò che dico e sono pronto a dargli seguito, lo giuro.



              POSTUMO
          Ah, sì? Allora impegnerò il mio diamante fino al vostro ritorno. Stiliamo un
          contratto. La virtù della mia donna è di gran lunga superiore agli spropositi

          del vostro indegno pensare. Vi sfido alla prova: ecco il mio anello.



              FILARIO
          Non voglio che questa scommessa si faccia.



              IACHIMO
          Per gli dèi, è già fatta. Se non vi darò prova sufficiente di aver goduto della
          parte  più  preziosa  del  corpo  della  vostra  signora,  i  miei  diecimila  ducati

          saranno vostri, e così il vostro diamante. Se farò ritorno lasciandole l’onore in
          cui  tanto  credete,  il  gioiello  che  è  lei,  questo  gioiello  e  il  mio  oro  saranno
          vostri,  purché  mi  assicuriate  una  presentazione  che  mi  consenta  di  agire
          liberamente.



              POSTUMO
          Accetto le condizioni, fissiamo i punti dell’accordo. Dovrete rispondere solo di

          questo: se porterete a termine la vostra spedizione su di lei, procurandomi
          diretta testimonianza del suo esito vittorioso, non sarò più vostro avversario,
          non essendo ella degna di contesa. Se invece non si lascerà sedurre, e voi
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