Page 301 - Shakespeare - Vol. 4
P. 301
CORNELIO
[a parte]
Su di voi, signora, nutro i miei sospetti.
Ma non riuscirete a far danni.
REGINA
[a Pisanio]
Ascolta, una parola!
CORNELIO
[a parte]
Non mi piace: è convinta di avere in mano
strani veleni a lenta diffusione. Ma ne conosco
l’animo e mai armerò il suo astio con una droga
di così orrenda natura. Quelle che le ho portato
debilitano e istupidiscono i sensi per un poco;
le proverà forse su cani e gatti, innanzitutto,
prima di alzare il tiro. Ma della morte
non producono altro che un’innocua parvenza,
poiché lo spirito se ne ridesta anzi irrobustito.
Lei risulterà gabbata da questo effetto illusorio,
e io tanto più onesto dall’essere con lei sì falso.
REGINA
Ti manderò a chiamare, dottore,
quando mi occorreranno ancora i tuoi servigi.
CORNELIO
Prendo umilmente commiato.
[Esce.]
REGINA
Piange ancora, dici? Non pensi che col tempo
si placherà, accogliendo il giudizio là dove ora
regna la follia? Mettiti all’opera: quando verrai
a riferirmi che ama mio figlio, in quell’istante
ti dirò che sei grande quanto il tuo padrone;
più grande, anzi, giacché ormai muta