Page 306 - Shakespeare - Vol. 4
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IMOGENE

               E l’umore? Spero sia buono.



              IACHIMO
               Lo è oltre ogni dire. Nessun altro straniero,
               da noi, è più vivace e gioviale.
               Il britanno gaudente, così lo chiamano.



              IMOGENE

               Qui era piuttosto incline alla tristezza,
               spesso senza motivo apparente.



              IACHIMO
                               Triste non l’ho mai visto.
               Si accompagna a un francese, un gran signore
               matto d’amore − così pare − di una ragazza

               del suo paese. Questi sospira come una fornace,
               mentre il gioviale britanno (vostro marito,
               intendo dire) sghignazza a pieni polmoni: «Oh,
               possibile mai non spanciarsi dal ridere

               quando si vede un uomo che sa dalla storia,
               dai racconti o per esperienza cos’è una donna − anzi,
               cos’altro non può che essere − languire per ore
               dietro la certa schiavitù che si è scelto?».



              IMOGENE
                               Così parla il mio signore?



              IACHIMO

               Sì, signora, e con le lacrime agli occhi per le risate.
               È proprio uno spasso trovarsi lì quando si burla
               del francese. Ma il cielo sa bene il biasimo che
               taluni meritano.



              IMOGENE

                               Non certo lui, voglio sperare.
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