Page 297 - Shakespeare - Vol. 4
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POSTUMO
No, no.
IACHIMO
Darei in pegno la metà dei miei averi contro il vostro anello, che a parer mio
non vale tanto. Ma punto più contro la vostra sicumera, che contro la sua
reputazione. Per evitare che ve la prendiate, dichiaro che proverei contro
qualsiasi altra donna al mondo.
POSTUMO
Siete un po’ troppo radicato in questo vostro insolente convincimento, e non
dubito che avrete ciò che vi meritate, provandoci.
IACHIMO
Ovvero?
POSTUMO
Un rifiuto, nonostante la vostra prova − come voi la definite − meriterebbe
anche un castigo.
FILARIO
Basta così, signori. La cosa è sorta dal nulla: lasciatela morire così com’è nata
e, vi prego, cercate di conoscervi meglio.
IACHIMO
Ah, se in questo affare avessi puntato tutti i miei terreni e quelli del mio
vicino!
POSTUMO
E quale donna vorreste insidiare?
IACHIMO
La vostra, che ritenete così salda nella sua fedeltà. Scommetto diecimila
ducati contro il vostro anello che, se mi procurerete di accedere presso la
corte in cui si trova la vostra signora, con il solo vantaggio di un secondo
colloquio riuscirò a sottrarle quell’onore che immaginate così ben riposto.