Page 294 - Shakespeare - Vol. 4
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Entra Postumo.
Prego voi tutti di approfondire la conoscenza di questo gentiluomo, che vi
consegno quale mio nobile amico. Lascerò che il suo valore traspaia nel
tempo, piuttosto che elogiarlo al suo cospetto.
FRANCESE
Ci siamo conosciuti a Orléans, signore.
POSTUMO
E da allora vi sono debitore di cortesie che, per quanto io possa ripagare, vi
lasceranno sempre in credito.
FRANCESE
Voi sovrastimate i miei modesti servigi, signore. Fu per me un piacere
mettere pace tra voi e quel mio connazionale; sarebbe stato un vero peccato
se vi foste battuti in un impeto tanto mortifero per un pretesto così futile e
meschino.
POSTUMO
Vi chiedo perdono, signore: non ero all’epoca che un giovane giramondo,
poco propenso ad ascoltare ciò che sentivo e, ancor meno, a lasciare che le
mie azioni avessero per guida l’altrui esperienza. Anche adesso, però, con un
giudizio più maturo (se non vi offende che io lo dichiari tale), quel pretesto
non mi parrebbe così futile.
FRANCESE
In fede mia lo era anche troppo, per sottoporlo al giudizio delle spade.
Soprattutto in mano a due come voi: con ogni probabilità uno dei due
avrebbe finito per ammazzare l’altro, se non vi foste addirittura uccisi a
vicenda.
IACHIMO
Possiamo chiedere con buona creanza l’oggetto del contendere?
FRANCESE
Direi di sì: era una disputa in pubblico, di cui si può dunque riferire senza
alcun rischio di vedersi contraddire. L’argomento era molto simile a quello di