Page 30 - Shakespeare - Vol. 4
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perché il vizio, propagato, è come il vento vagabondo
che soffia polvere negli occhi per diffondersi,
e quel che ne risulta è pagato a caro prezzo:
passato il soffio, gli occhi offesi vedono chiaro
e fermano l’aria che vuol ferirli. 35 La cieca talpa
alza contro il cielo erte 36 collinette, come a dire
che la terra è calpestata dall’oppressione umana,
e la misera creatura, per questo, muore. 37
I re sono gli dèi della terra; nel vizio, la loro volontà
è legge; e se Giove erra, chi osa dire che fa male Giove?
È sufficiente che voi sappiate, 38 ed è opportuno
soffocare ciò che, più si conosce, peggio diventa.
Tutti amano il ventre che nutrì la loro iniziale esistenza;
dà quindi alla mia lingua uguale licenza di amare la mia testa. 39
ANTIOCO
(a parte)
Perdio! avessi la sua testa! Ha scoperto il senso.
Ma fingerò con lui. 40 − Giovane principe di Tiro,
pur se secondo la sostanza del nostro severo editto,
avendo tu errato nella interpretazione,
noi potremmo procedere a cancellare 41 la tua vita,
tuttavia la speranza, che deriva da un così bell’albero
qual è la tua persona, 42 ci accorda 43 in altro modo.
Quaranta giorni ancora noi ti concediamo,
se nel qual tempo il nostro segreto sarà sciolto,
questa clemenza ti dimostra che gioiremo di un tale figlio.
E fino ad allora avrai ospitalità
quale si addice al nostro onore e al tuo valore.
Escono. Pericle rimane solo.
PERICLE
Come la cortesia cerca di coprire il peccato,
quando l’azione non è che ipocrisia,
buona in nient’altro che nell’apparenza!
Se fosse vero che ho interpretato male!
Allora sarebbe certo che non foste così malvagi
da macchiarvi l’anima con lo sporco incesto;