Page 28 - Shakespeare - Vol. 4
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qui se ne devono stare, martiri uccisi nelle guerre di Cupido;
e con morte guance t’ammoniscono a desistere
dall’entrare nella rete della morte,
a cui nessuno può resistere.
PERICLE
Antioco, ti ringrazio per aver insegnato
al mio fragile essere mortale a conoscere se stesso,
e, con la vista di quelle paurose cose, a preparare
questo corpo, simile al loro, a ciò che devo affrontare;
perché il ricordo della morte dovrebbe essere come uno specchio
che ci dice che la vita non è che un soffio, di cui è errato fidare. 23
Farò dunque il mio testamento, come lo fanno i malati,
che conoscono il mondo, vedono già il cielo,
e pur provando dolore non si aggrappano più
come una volta alle gioie terrene; 24
così io lascio l’eredità di una felice pace
a voi e a tutti i buoni, come ogni principe dovrebbe,
e le mie ricchezze alla terra da cui esse mi vennero,
ma il puro fuoco del mio amore lo lascio a voi. 25
Così, pronto alla via della vita o della morte,
aspetto anche il più duro colpo, Antioco.
ANTIOCO
Poiché sdegni il mio consiglio, leggi dunque l’enigma; 26
se letto e non risolto, è decretato
che, come questi che hai davanti, dovrai sanguinare.
FIGLIA
Fra tutti quelli che han fin qui tentato
possa tu avere fortuna!
Fra tutti quelli che han fin qui tentato,
io auguro a te felicità! 27
PERICLE
Come ardito campione entro nella lizza
e non chiedo consiglio a nessun altro pensiero
che non sia di lealtà e di coraggio.