Page 27 - Shakespeare - Vol. 4
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tenne sessione per tessere in lei ogni perfezione.                17


                                                Entra la figlia di Antioco.



              PERICLE
               Eccola che viene, abbigliata come la primavera,
               sue suddite le Grazie, e sovrani i suoi pensieri
               d’ogni virtù che dà rinomanza all’uomo!

               Il suo volto un volume di lodi, dove non si leggono
               che squisiti piaceri, mentre il dolore ne fu
               da sempre cancellato e la risentita ira
               non fu ammessa alla sua mite compagnia.                  18

               Voi, dèi, che mi faceste uomo e governate l’amore,
               che avete acceso nel mio petto il desiderio
               di gustare il frutto di quest’albero celeste
               o di morire nell’avventura, siatemi d’aiuto,

               se è vero che sono figlio e servo del volere vostro,
               affinché io afferri tale sconfinata felicità!



              ANTIOCO
               Principe Pericle...     19



              PERICLE
               Che vorrebbe essere figlio del grande Antioco.



              ANTIOCO
               Dinanzi a te sta questa bella Esperide,             20
               dai frutti d’oro, ma pericolosi da toccare;

               perché draghi mortali qui ti metteranno terrore.
               Il suo volto di paradiso ti attrae ad ammirare
               la sua infinita gloria, che il merito deve conquistare;

               ma se senza merito il tuo occhio presume
               di accostarsi ad esso, l’intero tuo corpo dovrà morire.                 21
               Quei principi    22  un tempo famosi, come te,
               attratti dalle voci su di lei
               e resi avventurosi dal desiderio,

               ti dicono con mute lingue e pallido sembiante
               che, senza altro tetto che quel campo di stelle,
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