Page 286 - Shakespeare - Vol. 4
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Ho scelto un’aquila e sono scampata a un nibbio!



              CIMBELINO
               Hai scelto un accattone, per fare del mio trono
               un ricettacolo d’infamia.



              IMOGENE
                               Gli avrei piuttosto dato lustro.



              CIMBELINO
               Tu, miserabile!



              IMOGENE
                               Vostra è la colpa, sire, se ho amato Postumo:

               lo avete cresciuto come mio compagno
               di giochi, e ora è degno di qualsiasi donna.
               Vale più del prezzo che versa per me.



              CIMBELINO
                               Cosa? Sei pazza?



              IMOGENE
               Quasi, sire. Possa il cielo rinsavirmi!

               Ah, fossi la figlia di un mandriano, e il mio
               Leonato il figlio di un pastore a noi vicino!



              CIMBELINO
                               Sconsiderata!
                                                    Rientra la Regina.
               Erano ancora insieme: non avete obbedito

               ai miei ordini. Portatela via e rinchiudetela!



              REGINA
               Imploro la vostra indulgenza. − Silenzio, cara
               figliola, silenzio! Mio dolce sovrano, lasciateci
               sole e traete conforto dalla riflessione.
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