Page 258 - Shakespeare - Vol. 4
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206 III, ii Questa scena ha luogo a Efeso, città situata sulla costa dell’A-sia Minore e famosa per il culto
di Artemide (Diana).
207 III, ii Nell’in-quarto è indicato un solo servo, ma la battuta ai vv. 7-10 fa pensare a due diverse
persone agli ordini di Cerimone, oltre, probabilmente, a Filemone.
208 III, ii, 3 Lo svolgimento teatrale di questa prima parte della scena non risulta del tutto chiaro. Forse,
come si è detto, Cerimone entra con più di un servo; forse these poor men erano previsti in scena
per qualche tempo; o forse il riferimento di Cerimone è a persone fuori scena. Difficile poi appurare
chi siano i poor men: naufraghi dopo la notte di tempesta oppure poveri del regno, cui il premuroso
re taumaturgo porta subito soccorso.
209 III, ii, 4 A questo punto verosimilmente Filemone esce per assolvere al compito ricevuto.
210 III, ii, 9 Il riferimento resta del tutto vago.
211 III, ii, 21 tire: normalmente sta in Shakespeare per acconciatura (di capelli) o abbigliamento, ma qui
è usato in senso più esteso, a indicare lo stesso palazzo del re (in contrasto con le case, più piccole
e più esposte, dei due gentiluomini).
212 III, ii, 34 Così mi pare che vada interpretato my aid, con riferimento a Filemone, e non già nel
senso di “mio aiuto” o “aiuto a me” (nel curare).
213 III, ii, 41 La morte che, infine, eredita tutte le vane ricchezze dell’uomo, e il buffone sempre
accoppiato emblematicamente alla morte nelle danze macabre riprodotte all’epoca in quadri, arazzi o
finestre istoriate (si vedano ad esempio le incisioni di Holbein). Se l’avaro passa la vita a riempirsi la
borsa di danaro, la morte arriverà inevitabilmente a rapinarlo e il buffone se la riderà.
214 III, ii, 55 bitumed: emendamento, proposto da Theobald e Malone, per il bottomed dell’in-quarto,
che è lezione comunque non inverosimile potendo indicare il fondo sano della cassa stessa.
215 III, ii, 82 Gli spiriti, secondo la fisiologia antica, erano «sostanze altamente raffinate o fluidi /.../ che
un tempo si supponeva permeassero il sangue e gli organi principali del corpo» (secondo la
definizione dello Shorter Oxford Dictionary, IV, 2).
216 III, ii, 86-87 Molto discussa è stata la lezione rough dell’in-quarto, emendata da molti con still (nel
senso di soft, sommessa), ma, se si pensa che Cerimone non si trova accanto su quella spiaggia
dei musici ma solo dei servi e due gentiluomini, risulta funzionale la lezione originaria: lì si può fare
soltanto una musica approssimativa (rough, appunto).
217 III, ii, 94 È il primo miracoloso evento dei romances shakespeariani, una rinascita di alto valore
simbolico, che riguarda una donna. Si veda poi l’apparente miracolo del ritorno alla vita di Ermione
nel Racconto d’inverno o la rinascita di Imogene, dopo essere stata data per morta per aver
bevuto una pozione magica, in Cimbelino: quest’ultimo evento ricorda naturalmente la morte
apparente di Giulietta in Romeo e Giulietta.
218 III, ii, 101 Questo mi pare il senso più probabile di twice rich: non tanto raddoppiare la ricchezza del
mondo quanto rendere il mondo ricco di una doppia fonte di luce, i due occhi.
219 III, ii, 103 La divinità di Taisa, come aveva preannunciato, pur scherzando, il padre Simonide in II,
v.
220 III, ii, 104 Battuta ripresa direttamente dalla narrazione di Gower nella Confessio Amantis, che, in
grafia moderna, dice: «She spake and said: Where am I? Where is my lord? What world is this?».
221 III, iii, 5-7 Seguo la lezione dell’in-quarto, adottata di recente da alcuni editori come Edwards o
Melchiori, ma variamente emendata nei secoli. Si veda Hoeniger che, nell’edizione Arden, emenda in
più luoghi il passo, riscrivendo: «Your strokes of fortune, / Though they hurt you mortally, yet
glance / Full woundingly on us». Hoeniger riprende strokes da Round (mentre Steevens, con tipico
gusto settecentesco, proponeva shafts), hurts da Steevens (il quale istituiva in tal modo con shafts