Page 1602 - Shakespeare - Vol. 4
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RE
Bene, bene, signori, trattatelo con rispetto,
e accoglietelo con ogni riguardo: ne è più che degno.
Vi dico solo questo a sua lode: se un principe
può mai essere debitore di un suddito,
io lo sono di lui, per la sua devozione ed i servizi resi.
Finiamola di fare storie! Abbracciatelo tutti.
Fate la pace, che diavolo, signori miei! Monsignore di Canterbury,
ho un’incombenza per voi a cui non potete sottrarvi:
c’è una leggiadra bimbetta che ancora non è battezzata.
Dovrete farle da padrino, e risponder per lei.
CRANMER
Il più grande monarca di questo mondo potrebbe gloriarsi
di tale onore. Come ho fatto a meritarlo,
io che son solo un povero, umile suddito di Vostra Maestà?
RE
Via, via, monsignore, lo dite per risparmiarvi i cucchiai d’argento. 72 Avrete
con voi due nobili compagne, l’anziana Duchessa di Norfolk e la signora
Marchesa di Dorset. Non vi pare che basti?
Ancora una volta, mio Vescovo di Winchester, v’ingiungo
di abbracciare quest’uomo e volergli bene.
GARDINER
Con cuore sincero
e amor fraterno: ecco fatto.
CRANMER
E il cielo sia testimone
di quanto io tenga a questa dichiarazione.
RE
Uomo buono, queste lacrime di gioia mostrano quanto è schietto il tuo
cuore.
E vedo qui confermata la voce comune
che di te dice: “Provate a far lo sgambetto all’Arcivescovo
di Canterbury, e ve lo fate amico per sempre”.