Page 1607 - Shakespeare - Vol. 4
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ARALDO

          Iddio, nella tua infinita bontà, manda vita prospera, lunga e sempre felice alla
          nobilissima e possente Elisabetta, Principessa d’Inghilterra.


                                         Fanfara. Entrano il Re e le Guardie



              CRANMER
               E sulla Vostra Altezza reale e sulla buona Regina
               le mie nobili madrine ed io stesso invochiamo,

               per questa graziosissima infante, ogni gioia e consolazione
               che mai il cielo riservi alla felicità dei genitori:
               che, a ogni ora che passa, esse cadano su di voi.



              RE
                               Grazie, buon Lord Arcivescovo.

               Come l’avete chiamata?



              CRANMER
                               Elisabetta.



              RE
                               Alzatevi, monsignore.
          [All’infante]
               Con questo bacio abbiti la mia benedizione: ti protegga Iddio,

               alle Cui mani rimetto la tua vita.


              CRANMER

                               Amen.



              RE
               Mie nobili madrine, siete state troppo generose:
               vi ringrazio di cuore, e così farà questa damina,
               appena saprà esprimersi in inglese.



              CRANMER

                               Sire, lasciatemi parlare.
               Il cielo ora m’ispira, e le parole che sto per pronunciare
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