Page 1557 - Shakespeare - Vol. 4
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di riconsegnare all’istante il Gran Sigillo
               nelle nostre mani, e di restare agli arresti
               ad Asher House, la sede del Vescovo di Winchester,
               fino a nuove istruzioni da parte di Sua Altezza.



              WOLSEY
                               Alto là!

               Dov’è il vostro mandato, signori? Le parole non bastano
               a un’ingiunzione di tale gravità.



              SUFFOLK
                               Chi osa far resistenza
               quand’esse esprimono, per bocca sua, una precisa volontà del Re?



              WOLSEY

               Finché non trovo qualcosa di più di una volontà o di parole −
               mi riferisco al vostro odio − sappiate, zelanti signori,
               che ho il dovere di oppormi, e lo farò. Ora tocco con mano
               di qual vile metallo siete forgiati: la malignità.
               Con quale entusiasmo tenete dietro alle mie disgrazie

               per pascervi di esse, e con quanta prontezza e voluttà
               mettete becco in tutto ciò che concorre alla mia rovina!
               Seguite le vie della vostra invidia, uomini maligni:

               davvero una procedura da cristiani − e senza dubbio,
               avrete a suo tempo, per questo, la giusta mercede. Quel sigillo
               che mi chiedete con tanta irruenza, il Re,
               padrone vostro e mio, me l’ha affidato di sua propria mano;
               mi ha ordinato di goderne, con la carica e gli onori connessi,

               vita natural durante e, a conferma della sua generosità,
               l’investitura è avallata da lettere patenti. E ora chi me la toglie?



              SURREY
               Il Re che ve l’ha data.



              WOLSEY
                               Dovrà farlo di persona.
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