Page 1553 - Shakespeare - Vol. 4
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Se potessimo crederlo
               immerso in meditazioni oltremondane,
               e intente a fini spirituali, lo lasceremmo
               alla sua contemplazione. Ma ho paura

               che i suoi pensieri si fermino ben al di sotto della luna, in ambiti indegni
               di un sì profondo meditare.
                Il Re si accomoda sul trono e bisbiglia qualcosa a Lovell, che si accosta al
                                                                                                      Cardinale



              WOLSEY

                               Il cielo mi perdoni.
               Dio sempre vi benedica, Altezza!



              RE
                               Mio caro monsignore,
               voi siete colmo di celestiali sostanze, e nella vostra mente
               portate l’inventario delle vostre virtù, proprio quelle che or ora

               passavate in rassegna. A malapena vi resta il tempo
               di sottrarre agli esercizi spirituali una breve pausa
               per occuparvi di rendiconti terreni. È vero, in questo
               io vi ritengo un cattivo amministratore, e sono lieto

               che almeno in questo mi somigliate.



              WOLSEY
                               Sire,
               alle sacre funzioni dedico qualche tempo, ed altro tempo
               a meditare sulle altre mie funzioni
               di uomo di governo; e la natura esige

               i suoi momenti di ricreazione, che per forza di cose
               anch’io, sua fragile creatura, fra i miei confratelli mortali,
               dovrò pure osservare.



              RE
                               Belle parole.



              WOLSEY

               E che Vostra Altezza possa sempre appaiare −
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