Page 1546 - Shakespeare - Vol. 4
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di cogliere la minima occasione che in me risvegli
               la memoria di mio suocero, il Duca,
               per vendicarmi di costui.



              SUFFOLK
                               Chi fra i Pari del regno
               è andato esente dal suo disprezzo, o quantomeno

               dalla sua straordinaria mancanza di tatto? Quando mai ebbe riguardo
               per le più nobili qualità di chicchessia,
               all’infuori di sé?



              CIAMBELLANO
                               Miei Pari, fate presto a parlare.

               So bene quel che si merita da voi e me,
               ma di quel che possiamo fargli (anche se ora il momento
               ci sembra favorevole) ho una grande paura. Se non ce la fate
               a interdirgli l’accesso al Re, non provatevi mai

               ad attentare a lui, ché la sua lingua è stregata
               quando lui parla al Re.



              NORFOLK
                               Oh, non abbiate paura di lui.
               Quel suo incantesimo è rotto: il Re ha scoperto

               qualcosa su di lui che ha reso amaro per sempre
               il miele dei suoi discorsi. No: ora ha messo radici
               nel reale disdegno, e non se ne caverà fuori.



              SURREY
                               Signore,
               notizie come questa mi rendono felice.

               Ne vorrei una ogni ora.



              NORFOLK
                               Credetemi, è la verità.
               Nella questione del divorzio il suo doppio gioco
               è ormai così scoperto, che ci fa la figura

               che augurerei a un mio nemico.
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