Page 1541 - Shakespeare - Vol. 4
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dimenticando − nella sua bontà − i recenti attacchi
alla sua veracità e alla sua persona − davvero eccessivi −
vi offre, come anch’io, in segno di pace,
i suoi servigi, come anche i suoi consigli.
CATERINA
[a parte]
Per poi tradirmi.
Ringrazio entrambe le Loro Eminenze per le buone intenzioni.
Parlate da uomini onesti: voglia Iddio che lo siate!
Ma come darvi un’immediata risposta
su una questione così grave, che tocca così da vicino il mio onore,
e più da vicino la mia vita, io temo − col mio scarso intelletto,
e di fronte a persone di tale gravità e dottrina −
io temo in verità di non saperlo. Stavo qui lavorando
tra le mie ancelle e, Dio lo sa, mai mi sarei aspettata
tali visitatori o una missione di tal fatta.
Nell’interesse di colei che fui − qui, lo sento,
la mia grandezza dà l’ultimo bagliore − care le mie Eminenze,
datemi il tempo di riflettere sulla mia causa.
Ahimè, sono una donna senza speranza e senza amici!
WOLSEY
Madonna, fate torto all’affetto del Re con questi timori:
le vostre speranze non si contano, e così i vostri amici.
CATERINA
In Inghilterra
c’è poco a mio favore: credete davvero, monsignori,
che qualche inglese osi ben consigliarmi?
O essermi amico dichiarato, e contrariare Sua Altezza
(un suddito così temerario da dir quel che pensa),
e restare tra i vivi? No, in fede mia. I miei amici,
quelli che possono compensare le mie afflizioni,
quelli che possono aspirare alla mia fiducia, non vivono qui.
Essi sono, come ogni altro mio conforto, lontani,
nella mia terra natale, signori miei.