Page 1538 - Shakespeare - Vol. 4
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ATTO III EN
Scena I EN
Entrano la Regina [Caterina] e le sue Ancelle intente al lavoro 43
CATERINA
Prendi il liuto, figliola. Il mio animo è in preda a tristi pensieri.
Canta, e falli svanire, se puoi. Lascia stare il lavoro.
CANZONE
Quando Orfeo sul liuto dispiegava il suo canto
s’inchinavano a lui, sì, come per incanto,
e gli alberi e le vette ammantate di neve.
Riviveva ogni pianta, si schiudeva ogni fiore:
sì, come a primavera, quando il dolce tepore
del sole scherza con la pioggia lieve.
Le forze della natura, nell’udirlo cantare −
sì, persino le onde in tumulto del mare −
a lui si piegavan, da lui eran placate.
Sì, la dolce arte della musica è tale
che lo strazio del cuore, la pena più esiziale
pace trovano in lei, e ne sono acquietate.
Entra un Gentiluomo
CATERINA
Che succede?
GENTILUOMO
Col buon volere di Vostra Grazia, i due eminenti Cardinali
attendono nella sala del trono.
CATERINA