Page 1520 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1520
RE
[a Norfolk e Suffolk]
Andate, che abbiamo da fare.
NORFOLK
[a parte a Suffolk]
Per nulla superbo, il reverendo!
SUFFOLK
[a parte a Norfolk]
Superbia ne ha da vendere.
Io non ne subirei il contagio, nemmeno al suo posto.
Ma non si può andare avanti così.
NORFOLK
[a parte a Suffolk]
Dovesse durare,
gli assesterò una stoccata coi fiocchi.
SUFFOLK
[a parte a Norfolk]
E io un’altra.
Escono Norfolk e Suffolk
WOLSEY
Vostra Maestà ha dato una bella lezione di saviezza
a ogni altro principe, col rimettere spontaneamente
il vostro scrupolo al giudizio della Cristianità.
Chi oggi potrà risentirsi? Quale ostilità potrà toccarvi?
Gli spagnoli, che con lei hanno legami di sangue e di affetto,
dovranno ammettere, se resta loro un briciolo d’onestà,
che il processo è istruito secondo onore e giustizia. I chierici tutti
− mi riferisco ai più gran dottori dei regni cristiani −
potranno dire liberamente la loro. Roma, nutrice di sapienza,
da voi stesso nobilmente invitata, ha voluto inviarci
il portavoce di noi tutti, quest’uomo retto,
e sacerdote giusto e dotto, il Cardinale Campeggio,
che, Altezza, vi presento di bel nuovo.