Page 1518 - Shakespeare - Vol. 4
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SUFFOLK

                               E ci libererà da questa soggezione.



              NORFOLK
               Dobbiamo proprio pregare,
               e con fervore, per la nostra liberazione;
               altrimenti quest’uomo prepotente ci ridurrà tutti

               da principi a paggetti. Le cariche di tutti
               sono alla sua mercé: quasi un unico impasto
               che lui plasma a suo arbitrio.



              SUFFOLK
                               Quanto a me, signori miei,
               io non lo amo né lo temo − ed è questo il mio credo.

               Com’è vero che sono stato creato senza di lui, resto quel che sono,
               al Re piacendo. I suoi anatemi e le sue benedizioni
               non mi toccano: son del pari aria calda, e non vi presto fede.

               Lo conoscevo prima, e lo conosco adesso; lo voglio lasciare
               a colui che lo ha fatto montare in superbia: il Papa.



              NORFOLK
                               Entriamo
               e troviamo qualche argomento per distrarre un po’ il Re
               da questi tristi pensieri che troppo lo angustiano.

               Mio signore, vi va di farci compagnia?


              CIAMBELLANO

                               Scusatemi,
               il Re mi ha dato un altro incarico altrove. E poi
               vi accorgerete che non è proprio il momento di recargli disturbo.

               Salute alle Signorie Vostre.


              NORFOLK

                               Grazie, buon Lord Ciambellano.
                                                                                  Esce il Lord Ciambellano
                                             Il Re scosta un sipario e appare assorto nella lettura



              SUFFOLK
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