Page 1491 - Shakespeare - Vol. 4
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da poco messo in mare, senz’altro ricavarne
che vane bramosie. Spesso le nostre azioni migliori
son ritenute da critici fallaci, inattendibili in passato,
opera altrui, o di dubbio valore. Ed altrettanto spesso le peggiori,
più congeniali a spiriti volgari, vengon propagandate
come il meglio di cui siamo capaci. Dovessimo starcene immoti,
per tema che ogni nostra mossa sia criticata o derisa,
dovremmo metter radice qui, dove siamo assisi,
qual meri simulacri del potere.
RE
Le cose fatte bene,
curate nei dettagli, non danno certo adito a timori;
le cose fatte con improvvisazione, lascian temere
pei risultati. Ci sono precedenti
per cotesta ordinanza? Credo proprio nessuno.
Non dobbiamo strappare i nostri sudditi dal terreno delle leggi
per ripiantarli a nostro arbitrio. Un sesto dei propri averi?
Un tributo da far tremare! Via, è come prendere
da ciascun albero rami, corteccia e parte del fusto:
anche a lasciarlo con le sue radici, così sconciato,
l’aria ne suggerà ogni linfa. In ogni contea
che ha contestato l’ordinanza, mandate nostre lettere
con un perdono incondizionato per chiunque abbia negato
la validità del decreto. Vi prego, provvedete:
vi affido questo compito.
WOLSEY
[al Segretario]
Una parola a quattr’occhi.
Siano spedite lettere in ogni contea
con il grazioso perdono del Re. I Comuni, tartassati come sono,
hanno una pessima opinione di me: mettete in giro la voce
che per mia personale intercessione
si è giunti alla revoca e al perdono. Vi darò presto istruzioni
ulteriori al riguardo. 15
Esce il Segretario