Page 1488 - Shakespeare - Vol. 4
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lo sentirò confermare le confessioni già rese,
e punto per punto i tradimenti del suo padrone
egli riferirà una volta ancora.
Rumori da dentro, e grida di “Largo alla Regina!”. Entra la Regina
[Caterina] introdotta dai Duchi di Norfolk e Suffolk. Ella s’inginocchia. Il Re
scende dal trono, la fa alzare, la bacia, e la fa sedere accanto a sé 13
CATERINA
Non posso, devo restare in ginocchio, da supplicante che sono.
RE
Alzatevi, e prendete posto al nostro fianco. Metà della supplica
siamo decisi a ignorarla: avete già la metà del nostro potere,
l’altra metà sarà vostra prima che lo chiediate.
Formulate il vostro desiderio, e sarete esaudita.
CATERINA
Ringrazio Vostra Maestà.
Dovreste amare voi stesso, e in quell’amore
non trascurare di avere cura dell’onor vostro,
e della dignità del vostro ufficio: è questo il succo
della mia petizione.
RE
Procedete, regina mia.
CATERINA
Mi vien fatto osservare, e non da pochi −
tutte persone di provata lealtà − che i vostri sudditi
son quanto mai scontenti: ché li hanno tartassati di balzelli
tali da risultare un colpo al cuore
di ogni loro residua fedeltà. Ed anche se per questi abusi,
mio buon Lord Cardinale, le lagnanze più aspre a cui dan voce
sono dirette a voi, in quanto istigatore
di siffatte esazioni, pure il Re nostro sovrano −
che senza macchia il cielo ne conservi l’onore − persino lui non sfugge
a irrispettose invettive, sì, da far saltare