Page 1490 - Shakespeare - Vol. 4
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RE
Imposte, imposte!
Ma di che natura? In che consistono, vediamo un po’,
coteste imposte?
CATERINA
Son troppo avventata
nell’abusare della vostra pazienza; ma m’infonde coraggio
il perdono promesso. Il malcontento dei sudditi
si deve ad ordinanze che spremono da ciascuno
la sesta parte delle sue sostanze, quale tributo
con criterio d’urgenza: e il pretesto ivi addetto
sono le vostre guerre di Francia. Il che dà la stura a bocche temerarie,
le lingue sputano sui loro doveri, e si freddano i cuori,
gelando ogni lealtà. Le loro imprecazioni fanno oggi le veci
delle preghiere, e si è arrivati al punto
che la docile obbedienza si è fatta succube
delle passioni incontrollate di ognuno. Vorrei che Vostra Altezza
si occupasse della questione seduta stante:
nessun problema appare oggi più urgente.
RE
Parola mia,
tutto questo va contro al mio volere.
WOLSEY
Per quanto mi riguarda,
non ho attuato queste misure, se non
per voto unanime, di cui ho poi preso atto
dopo l’esperta ratifica dei giudici. Se sono
calunniato da ignoranti malelingue, che non conoscono
le mie qualità né la mia persona, eppure si eleggono
a cronisti delle mie azioni, lasciatemi dire
che questo non è che il fato di chi ha il potere, l’irta boscaglia
che ostacola il cammino della virtù. Ma non dobbiamo
desistere da azioni necessarie per tema di dovercela vedere
con censori malevoli: che sempre,
come squali voraci, seguono un vascello