Page 1485 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1485
di far camminare i morti colle stampelle. Ma il nostro Cardinale di corte
così ha voluto, e tanto basta: giacché il degno Wolsey
non può sbagliare, e questa è opera sua. Ne consegue questo
(e per me ha tutta l’aria di una cucciolata
di quella vecchia cagna, il tradimento): l’Imperatore Carlo,
col pretesto di far visita alla Regina sua zia 8
(un vero e proprio pretesto, ché in realtà lui viene
per abboccarsi con Wolsey), arriva qui in visita ufficiale.
Egli ha paura che l’incontro fra i due Re
di Francia e d’Inghilterra, e la loro alleanza,
possa recargli nocumento, e negli accordi sottoscritti
intravede un pericolo latente. Quindi segretamente
viene a patti col nostro Cardinale − ci potrei giurare
(e dico bene, ne son più che certo: l’Imperatore avrà pagato
senza ricevere promesse, e ha visto accolta la sua istanza
prima di averla formulata) − e una volta spianata la strada,
ben lastricata d’oro, l’Imperatore esprime il desiderio
che lui si presti a deviare il Re dalla sua rotta,
violando la pace di cui sopra. È giusto che il Re sappia −
e presto lo saprà, per bocca mia − che così il Cardinale
fa compravendita a proprio arbitrio del suo onore,
e tutto a proprio vantaggio personale.
NORFOLK
Mi duole
sentir questo su di lui, e vorrei augurarmi che in qualcosa
qualcuno l’abbia giudicato male.
BUCKINGHAM
No, non cambierei una sola sillaba:
ve lo descrivo nella veste esatta
che alla prova dei fatti avrà indossato.
Entra Brandon, preceduto da un Ufficiale della Guardia, e seguito da due o
tre Guardie 9
BRANDON
Ufficiale, eseguite gli ordini.