Page 1480 - Shakespeare - Vol. 4
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ABERGAVENNY

                               Non saprei dire
               quale dono del cielo: lascio a un occhio più esperto
               di svelare l’arcano. A me basta notare che la superbia

               in lui trasuda da tutti i pori. Donde gli deriva?
               Non dall’inferno? Il diavolo è ben tirchio!
               O forse gliel’ha già ceduta tutta, e lui si è messo in proprio
               con una succursale dell’inferno.



              BUCKINGHAM
                               Perché diavolo

               questa escursione in Francia lo ha visto arrogarsi il diritto
               di decidere − senza informarne il Re −
               chi dovesse scortarlo? È stato lui a rediger la lista
               di tutti i nobili: per la più parte coloro

               cui intendeva addossare il massimo della spesa
               col minimo dell’onore. E bastò una sua lettera −
               senza nemmeno l’assenso degli onorevoli membri del Consiglio −
               ad obbligare a partire chi fu da lui designato.



              ABERGAVENNY
                               Conosco

               dei miei congiunti, almeno tre, le cui proprietà
               hanno subito in tal modo un tale salasso
               da non ritrovare mai più la prosperità di un tempo.



              BUCKINGHAM
                               Ah, sono stati in molti

               a rompersi la schiena col carico dei castelli venduti
               per finanziare la grande spedizione. A che è servita tanta vanità
               se non a far sapere ai quattro venti
               che il loro futuro è ipotecato?



              NORFOLK
                               Mi tormenta pensare

               che la pace fra noi e la Francia non ripaghi
               l’investimento fatto per concluderla.
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