Page 1466 - Shakespeare - Vol. 4
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promessa del Prologo: «di un dramma sostanzialmente aderente alla verità
storica, d’una vicenda grave e austera, di eventi alti e toccanti, pregni di
maestà e sofferenza, di nobili scene». Lasciamo infine che a tirare le somme
di tante differenti posizioni e interpretazioni sia Giorgio Melchiori, il quale
vede in quest’ultimo dramma shakespeariano «un singolare e vigoroso
insieme di cronaca storica, Morality Play e pageant, ossia rappresentazione
celebrativa della grandezza dell’Inghilterra. Si realizza dunque in Henry VIII la
fusione fra i tre generi di spettacolo più rispondenti alle esigenze di un
pubblico popolare alla ricerca di una identità nazionale. Come tale è un po’ un
frutto fuori stagione, meglio adatto agli albori di quella età elisabettiana che
invece, quando fu rappresentato, si era già chiusa».
Data e fonti
L’Enrico VIII, una delle poche opere shakespeariane di sicura datazione, fu
certamente composta nell’inverno 1612-1613 per essere rappresentata nei
primi mesi del 1613, in concomitanza con i grandiosi festeggiamenti indetti
per le nozze di Elizabetta, figlia di Re Giacomo I, e Federico, Elettore Palatino.
Non ci sono prove che il dramma fosse compreso tra i molti spettacoli pubblici
e privati portati (o riportati) sulle scene per l’occasione (tra i quali almeno
altre sei opere shakespeariane), ma l’impianto spettacolare e celebrativo −
non particolarmente congeniale al poeta di Stratford − e il trattamento del
tema fanno pensare a un lavoro composto ad hoc e subito messo in scena:
con il titolo programmatico di All Is True, in aperta polemica con il fortunato
dramma del Rowley che la compagnia rivale dei Prince’s Men aveva in quei
giorni riesumato. Certo è che il 29 giugno 1613 il teatro ove veniva
rappresentato il “nuovo dramma” (come lo definisce la testimonianza di Sir
Henry Wotton − dove “nuovo” può anche significare “recente”) fu
completamente distrutto da un violento incendio. Era questo il glorioso Globe
Theatre, da tredici anni il centro dell’attività creativa di Shakespeare e dei
suoi. In tal modo, il congedo del poeta dalle scene acquista un sapore di
drammatica finalità.
Le fonti storiografiche su cui son costruiti gli eventi dell’Enrico VIII sono
essenzialmente due: le Chronicles of England di Raphael Holinshed (1587),
testo di stretta osservanza Tudor a cui Shakespeare − come del resto i
contemporanei − ha sempre attinto per i suoi drammi storici; e, soprattutto
per quanto riguarda la figura di Cranmer, gli Acts and Monuments di John
Foxe nell’edizione del 1597, assai ampliata e migliorata rispetto alla prima